Parigi stop ai treni,
poi il via
E' scontro aperto tra Italia e Francia. Frattini chiede chiarimento immediato, "così violano i patti". Bloccato il "Treno della dignità", con attivisti dei centri sociali e immigrati. Frontiera riaperta dopo sei ore. "I nostri permessi sono validi" dichiara il ministro Maroni
I treni in arrivo dall'Italia devono essere bloccati, nessun convoglio proveniente da Ventimiglia potrà varcare la frontiera francese. Uno stop “temporaneo per ragioni di ordine pubblico” dopo la manifestazione di Ventimiglia, fa sapere il ministero dell'Interno francese. Sei ore dopo, alle 19 la frontiera riapre, ma la tensione tra i due paesi rimane altissima. Una vibrata protesta arriva da Franco Frattini per la “sospensione unilaterale del traffico ferroviario”. Il ministro degli Esteri esige “chiarimenti per misure che appaiono illegittime e in violazione con i generali principi europei”.
Anche a Ventimiglia l'atmosfera è rovente. Il blocco dei treni ha allarmato i migranti sostenuti dai giovani dei centri sociali e antirazzisti. Alcune centinaia di attivisti, arrivati da Genova con il cosiddetto “Treno della dignità”, hanno organizzato un sit-in sui binari e al grido di “liberté liberté” hanno minacciato di incamminarsi a piedi verso la Francia. Il treno della dignità rappresenta una sfida all'ostruzionismo di Parigi, che solo ieri sembrava essersi allentato con il passaggio di venti tunisini provvisti di permesso di soggiorno temporaneo. Le autorità francesi però smentiscono che gli immigrati abbiano varcato la frontiera sostenendo che non è cambiato nulla nelle regole per l'arrivo degli immigrati. Secondo alcune voci stamane, altri 6 tunisini provvisti di permessi temporanei avrebbero superato senza problemi il confine francese.
Al momento partenze oltralpe sono previste anche da altre regioni italiane dove sono stati portati i migranti tunisini sbarcati nelle settimane scorse a Lampedusa. La situazione non è però facile nelle strutture di accoglienza italiane. A Pozzallo, nel ragusano, ci sono stati momenti di tensione e scontri con le forze dell'ordine a causa delle lungaggini burocratiche per le richieste di asilo politico. Un finanziere, un poliziotto, un carabiniere e tre migranti sono rimasti feriti. A Manduria, nel tarantino, dove è stata realizzata la tendopoli per un migliaio di tunisini, un gruppo di residenti ha costituito un comitato ed ha inviato una lettera al Capo dello Stato per chiedere maggiore sicurezza.
Il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha ribadito che il no di Parigi a “dare una mano all'Italia” è contrario allo spirito europeo e che la Francia dovrebbe collaborare anziché “mostrare i muscoli”. “Per quanto riguarda l’immediato stiamo superando la fase acuta, quella in cui in due settimane in mezzo sono arrivati in Italia oltre 20 mila immigrati – ha detto il titolare del Viminale – l'emergenza non è finita e non lo sarà fino a che la Libia sarà in guerra e la Tunisia non avrà un governo più efficace”.
Un inaspettato aiuto all’Italia arriva dalla Romania. Il presidente Traian Basescu si è detto pronto ad accogliere 200 migranti tunisini, in risposta all'appello alla solidarietà rivolto da Roma ai membri dell' Unione Europea.