Tg2 Dossier
Trent’anni fa la fine dell’Urss, l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, il più grande stato comunista del mondo nato con la rivoluzione bolscevica. Il 25 dicembre del 1991 il drammatico discorso in tv di Mikhail Gorbaciov, ultimo presidente dell’Urss, ultimo segretario generale del partito comunista e padre della perestroika. “Uno dopo l’altro sono falliti i tentativi di riforma. Il rinnovamento si è rivelato ben più arduo di quanto prevedessimo. Eppure, è stata un’impresa storica: abbiamo abbattuto il totalitarismo”. Al Cremlino veniva ammainata per sempre la bandiera rossa con falce e martello. Dissolta l’Unione Sovietica, all’alba del 1992 rimasero in ordine sparso le 15 repubbliche di quello che Ronald Reagan aveva definito “L’Impero del male”, il più vasto stato multietnico esteso su 22 milioni di chilometri quadrati e su 11 fusi orari.
Gli obiettivi di neutralità climatica entro il 2050 fatti propri da Unione Europea, Stati Uniti e molte altre Nazioni. Anche i paesi più restii, come Cina, India e Arabia Saudita, hanno fatto aperture importanti impegnandosi pur in tempi più lunghi ad abbattere le emissioni secondo quanto stabilito dall’Accordo di Parigi del 2015. L’obiettivo, condiviso da tutti i 195 Paesi riuniti a Glasgow, è rimanere entro il grado e mezzo di aumento delle temperature medie globali rispetto all’era preindustriale. La posta in gioco, far fronte all’intensificarsi dei fenomeni estremi. E in Italia uno studio commissionato dal governo ha valutato gli impatti del cambiamento climatico sull’economia e sulle infrastrutture del Paese.
75 anni fa nasceva l’Unesco con l’obiettivo di favorire la pace fra gli Stati attraverso la cooperazione nel campo scientifico e culturale. Da qui successivamente la sfida di salvaguardare i siti ritenuti eccezionali per valore o bellezza culturale o naturale. Nel 1972 con la Convenzione di Venezia l’istituzione del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, con una lista di siti che da allora viene continuamente aggiornata. Attualmente l’Unesco riconosce 1154 siti. E l’Italia è in cima a questa classifica delle meraviglie, il paese al mondo che ne detiene il maggior numero. Una lunga lista che va dalla Valle Camonica e la sua arte rupestre, primo riconoscimento nel 1979, fino ai portici di Bologna pochi mesi fa.
Trent'anni di lotta al crimine organizzato con la Direzione Investigativa Antimafia. Gabriele Lo Bello, ripercorre la storia di questo organismo pensato da Giovanni Falcone che lo disegnò e fece nascere nel 1991, senza tuttavia vederlo mai all'opera perché diventerà operativo solo dopo l'attentato mafioso di Capaci, il 23 maggio del '92. Le testimonianze di Claudio Martelli che da ministro della Giustizia lo chiamò a Roma per creare la Dia, ma anche la Procura Nazionale Antimafia e le Direzioni Distrettuali Antimafia e Pietro Grasso chiamato da Falcone ad aiutarlo in questa sfida epocale. Trent'anni di antimafia con successi come la cattura del capo militare di cosa nostra Leoluca Bagarella, del capo dei Casalesi Francesco Schiavone, conosciuto come Sandokan. Operazioni come Olimpia contro le 'ndrine calabresi con i primi collaboratori di giustizia. I ricordi e le analisi del Procuratore Nazionale Antimafia, Federico Cafiero De Raho, del Direttore della Dia, Maurizio Vallone, di Francesco Lo Voi e Giuseppe Amato, Procuratori Capo di Palermo e Bologna. Il punto sulla caccia a Matteo Messina Denaro. Storie di latitanti che si nascondevano vicino alle abitazioni di magistrati e di latitanti rimasti nei loro paesi, dove incontravano moglie e figli. Il racconto degli agenti entrati nella Dia dopo le stragi di Capaci e via d'Amelio, figli di quel dolore e della successiva rivolta della società civile. Gli stessi agenti che hanno catturato i superlatitanti - con i loro racconti nei luoghi delle operazioni - contribuito ad arrestare quasi 11mila criminali e a sequestrare - secondo il Metodo Falcone - patrimoni mafiosi per oltre 25 miliardi di euro.
Ad un anno dalla scomparsa di Diego Armando Maradona, il ricordo indelebile a Napoli del campione tra poesie, canzoni, libri, spettacoli teatrali, murales e statue in bronzo. Tg2 Dossier ripercorre la vita dell'ex calciatore attraverso i racconti del figlio Diego Armando Junior, dei compagni di squadra Bruno Giordano e Giuseppe Bruscolotti, dell'ex presidente del Napoli Corrado Ferlaino, dell’attuale Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero De Rhao, che lo interrogò nel 1989 dopo il ritrovamento delle foto di Maradona con i boss di Forcella Carmine e Salvatore Giuliano. L'omaggio dell'ex capo ultrà della Curva B, "Palummella", amico storico del campione. Le interviste memorabili a Maradona di un’altra persona cara agli italiani recentemente scomparsa, il giornalista della Rai Giampiero Galeazzi.
Sabato a Tg2 Dossier “L’Italia che riparte”, viaggio del Tg2 tra alcuni dei distretti produttivi che stanno imprimendo un’accelerazione alla ripresa economica post pandemia. L’eccellenza del made in Italy, un livello di qualità che non ha eguali in molti settori in cui il nostro paese è tra i primi esportatori al mondo: dalla nautica alla cosmetica, al settore automobilistico, al sistema moda, alla farmaceutica. Il patrimonio di tante piccole e medie imprese che stanno rapidamente riguadagnando terreno, grazie a un capitale umano straordinario e al processo di digitalizzazione che apre nuove opportunità. Tradizione, design, produzioni innovative e green spingono la crescita del fatturato e di posti di lavoro
Gli appelli, raccolti in tutto il mondo, di chi subisce da anni le conseguenze dello stravolgimento del clima e chiede di limitare l’innalzamento della temperatura. Le testimonianze di tanti giovani che hanno dato vita a movimenti eterogenei, che hanno spesso donne come leader. Scienziati ed esperti spiegano perché serve l’impegno di tutti i paesi a tradurre presto in fatti un accordo globale e che cosa può fare ciascuno di noi ogni giorno. Ed ancora, l’aggravarsi di un’altra emergenza: la fame nel mondo.
La rievocazione del viaggio, cento anni fa, del treno con la salma scelta da Maria Bergamas, madre di un soldato morto nella prima Guerra Mondiale, il cui corpo non venne mai ritrovato. Da Aquileia a Roma all’Altare della Patria, 120 tappe tra due ali di italiani inginocchiati. Un evento in cui il paese si ritrovò unito. Le immagini di quei giorni commentate da storici, le toccanti testimonianze oggi delle madri che hanno perso i figli nelle missioni di pace. “Cento anni fa quel viaggio - ricorda il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini - fu caratterizzato da una presenza di popolo che voleva omaggiare i caduti della Grande Guerra. Ricordarlo oggi significa ricordare tutti i nostri caduti, nella guerra mondiale prima dell’avvento della Repubblica, nelle tante missioni di pace, chi sacrifica oggi la propria vita al servizio della nazione, della pace, della sicurezza dei cittadini. Significa celebrare un simbolo dell’unità nazionale in un momento in cui il paese vuole riprendersi dall’emergenza sanitaria, da tanti momenti di dolore. Significa riprendersi insieme il nostro futuro”.
Il Pakistan nella crisi afghana. Dall'intervento determinante dei servizi segreti di Islamabad per la formazione del governo provvisorio del nuovo Emirato Islamico, all'emergenza umanitaria, all’accoglienza dei profughi. Reportage dell’inviato del Tg2 Leonardo Zellino nel paese in cui sono nati i talebani e dove si nascondeva il super terrorista Osama Bin Laden. Ed il ruolo fondamentale nell’area della Cina più che mai interessata alla stabilizzazione dell'Afghanistan. "Non solo per la lotta al terrorismo, che è sempre in cima ai pensieri dei cinesi - spiega al Tg2 Dossier Stefano Pontecorvo, Senior Civilian Representative della Nato per l'Afghanistan - ma anche per lo sfruttamento dei minerali di cui l’Afghanistan è ricco e per la possibilità di far passare infrastrutture del più ampio Belt and Road Initiative, la nuova via della seta”.
La riscoperta durante il lungo periodo dell’emergenza Covid di luoghi tra i più belli e meno conosciuti del nostro paese, ripercorrendo i sentieri storici e spettacolari, da Nord a Sud, dal mare alla montagna. Un viaggio emozionante nel tempo e nello spazio.
Viaggio in Israele l’unica democrazia del Medio Oriente, paese dalle grandi prospettive con problematiche legate alla pace con i palestinesi, fra dialogo e conflitto. Storie e testimonianze di un processo di integrazione tra ebrei ed arabi che non si è fermato. Ad Acco, nella sede della storica associazione "Acco Theatre Center" - simbolo della coesistenza - ebrei e arabi collaborano per riaprire la sede della compagnia teatrale, incendiata da gruppi di arabi violenti. Uri Jeremias, gestore di un albergo e di un ristorante – devastati dalle fiamme - presto riaprirà locali dove da anni lavorano insieme arabi ed ebrei. A Jaffa un asilo misto accoglie duecento bambini ebrei, arabi musulmani, cristiani. fondato e diretto dai coniugi Ihab e Ora Balha, musulmano sufi lui ebrea lei, convinti della necessità di promuovere un'educazione che promuova l'integrazione tra etnie e culture diverse. A Lod la vita della famiglia Yehoshua è cambiata per sempre. Ha commosso la vicenda di Yigal, elettricista israeliano di 56 anni - ferito a morte da gruppi di arabi durante i disordini di maggio - i cui organi sono stati donati dalla famiglia ad una donna palestinese, che ha voluto abbracciare e ringraziare la vedova di Yigal per la nuova vita ricevuta grazie ad un rene. Altro segnale di speranza viene dal sistema sanitario che si regge sulla collaborazione ebraico araba negli staff medici che hanno vinto tante battaglie contro la guerra al Covid. Viaggio tra le ferite e le risorse di un giovane paese dalle mille anime.