Rocco è oggi silenzioso, saggio, profondo, dosa le parole e i gesti con sapienza e nasconde, dietro i suoi occhi limpidi, il dolore non risanato per la morte di Fabrizio. Fedele alla vecchia scuola di addestratori, per lui l’equitazione è più una filosofia di vita che una disciplina sportiva, nella quale uomo e animale entrano in un rapporto simbiotico e sono l’uno la guida dell’altro. Con umiltà e intelligenza si mette un’ultima volta al servizio della Scuderia Montidoro per chiudere i conti col passato e cercare terreno fertile per un futuro forte come una quercia