Don Andrea Gallo, detto "il prete di strada", il "sacerdote degli ultimi", il "prete scomodo" o semplicemente "Andrea" è morto a 84 anni, nella sua comunità di San Benedetto al Porto. Casa che per la prima volta nella sua storia non ha accolto poveri e persone in difficoltà, per un momento di quiete, considerate le condizioni disperate di don Gallo. Scrittore, teologo, sostenitore dei diritti degli omosessuali e dei transgender, promotore della liceità delle droghe leggere (nel 2006 fuma uno spinello in Comune a Genova), don Andrea era sostanzialmente anarchico, scomodo per la Chiesa, leader spirituale e politico di giovani e meno giovani. Si schiera con i giovani durante il G8 e con il movimento No Tav. Nell'ultimo tweet, alcuni giorni fa, scrive: "Sogno una chiesa non separata dagli altri, che non sia sempre pronta a condannare, ma sia solidale, compagna".