Ilva, dall'azienda 146 milioni per l'ambiente
TARANTO - L'annuncio dal presidente Ferrante dopo il vertice con il governo. Vendola: " L'esecutivo ha rinunciato a conflitti di attribuzione con la magistratura". “Decisioni che non siano irrimediabili”, avverte Passera
“Abbiamo già impegnato e finanziato 90 milioni di euro e abbiamo in animo di finanziarne a breve altri 56: per un totale di 146 milioni che l'Ilva mette per l'ambiente”, questo dichiara il commissario Bruno Ferrante, dopo il vertice con i ministri a Taranto. L'Ilva, anche in questi giorni, sta continuando a produrre. Ma lo sta facendo “al minimo”, spiega Ferrante, “non per l'autorità giudiziaria ma perché il mercato ci richiede quella quantità di prodotto”.
“Decisioni che non siano irrimediabili”, spera il ministro Passera riferendosi alla disposizione del Giudice per le indagini preliminari che aveva deciso la chiusura degli impianti a caldo inquinanti. Uno stop alla produzione dell’acciaieria, significa mettere a rischio l'intera industria siderurgica italiana e a Taranto 20mila posti di lavoro. Questo hanno cercato di scongiurare i rappresentanti del governo oggi, scommettendo sulla difficile sfida di coniugare lavoro e salute.
“La collaborazione con la magistratura è e sarà totale”, garantisce il responsabile dello sviluppo economico e il governatore della Puglia traduce: il governo non ricorrerà alla consulta contra la decisione dei giudici. Fare bene e in fretta in un piano che consta di tre punti: fondi per il risanamento, aiuti europei per impianti meno inquinanti e impegno a riqualificare il porto per attrarre più investimenti. Gli inviati del governo ne hanno discusso nei tre incontri: con enti locali, azienda e sindacati.
Sul banco, dunque l'Ilva mette 56 milioni in più rispetto a quelli già stanziati. Il presidente Ferrante sottolinea “non siamo fuorilegge, abbiamo sempre rispettato le norme, le prescrizioni dell'Aia”, cioè l'autorizzazione intergrata ambientale tanto discussa. Perchè la precedente è finita nell'inchiesta sui controlli addomesticati che sarebbero stati fatti sugli impianti, anche se l'ex ministro Prestigiacomo smentisce e parla di millanterie. Quella nuova arriverà entro il prossimo 30 settembre, il governo si è preso l'impegno e il presidente della regione Nichi Vendola lo saluta mentre insiste per l'apertura anche di un tavolo col ministero della Salute.
Fuori, nelle vie cittadine, i manifestanti intonano il loro slogan 'Taranto libera' , 'Noi vogliamo vivere' e 'Non siamo dei burattini'. Gli applausi sono rivolti al gip Patrizia Todisco e alle vittime dell'Ilva. Il corteo, nonostante il divieto imposto dalla questura, ha percorso un centinaio di metri fino ad arrivare a poca distanza dalla prefettura dove era in corso il vertice con il governo.