Debiti PA all’incasso
ECONOMIA - Il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legge sul pagamento di 40 miliardi alle imprese, in 12 mesi. Monti: “Il nostro Paese dovrebbe uscire a maggio dalla procedura d'infrazione per l'eccesso di deficit”. Oggi il ministro dell'Economia Grilli incontra il Commissario agli Affari Economici europei Rehn
Alla fine il sospirato decreto è arrivato. Il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legge sul pagamento dei debiti della P.A. L’incasso sarà possibile da oggi, poi tempo dodici mesi, le imprese riscuoteranno 40 miliardi di crediti dallo Stato. E’ questo l'impegno dei governo: una parte della montagna di debiti arretrati e non saldati dalle Pubbliche Amministrazioni.
Un malcostume, l'ha definito il premier Monti. Il decreto sana una situazione inaccettabile per le imprese e la collettività. “Nessuna preoccupazione – precisa - l'Italia rispetterà il tetto del debito. E poi replica tagliente a chi aveva contestato il rinvio.
Il nostro Paese, osserva il premier dovrebbe uscire a maggio dalla procedura d'infrazione per l'eccesso di deficit. Oggi il ministro dell'Economia Grilli parlerà a Bruxelles con il Commissario agli Affari Ecomonici Rehn al quale illustrerà il testo per dimostrare che tutto rientra nelle regole. Poi il Tesoro terrà sotto controllo l'intera l'operazione, pronto a intervenire per impedire lo sforamento del deficit.
Con il decreto gli enti locali che hanno già i soldi in cassa potranno pagare da subito, gli altri dopo aver ottenuto prestiti trentennali. Entro il 15 maggio sarà decisa la ripartizione delle somme. Solo per i 15 miliardi di crediti già ceduti dalle imprese alle banche, verranno emessi titoli di stato. Spetterà poi al prossimo governo completare il lavoro: vale a dire tagliare le spese dei ministeri per coprire gli interessi sui nuovi bond e con la nuova finanziaria, verificare lo stato dei conti. “Nessuna certezza –ammette il ministro Grilli - sulla cifra totale dei debiti arretrati”.
Infine chi ha debiti, oltre che crediti verso lo stato, usufruirà di maggiori compensazioni e quindi sborserà di meno, come richiesto dalle imprese. La Tares che aumenta l'imposta sui rifiuti slitta a dicembre. Positive di massima le prime reazioni ma Sangalli di Rete Imprese attacca: “Servono lo sblocco immediato delle risorse e procedure più semplici: non ha capito che siamo al collasso”.