Manovra in vigore
Via ai super-ticket
Siete in partenza per le agognate e meritate ferie? Bene, buon divertimento e un consiglio: portatevi da casa tutto l’occorrente per curare le inevitabili scottature da solleone o le piccole escoriazioni da passeggiata nei boschi. Da oggi infatti ricorrere al pronto soccorso dell’ospedale più vicino potrebbe costarvi molto caro
Con l’approssimarsi del mese di agosto, e nonostante la crisi, milioni di italiani si preparano a partire per le agognate ferie verso le classiche mete marine e montane. Attenti però, quest’anno sarà meglio portarsi da casa tutto l’occorrente per curare le inevitabili scottature da solleone o le piccole escoriazioni da passeggiata nei boschi. Da oggi infatti ricorrere al pronto soccorso dell’ospedale più vicino potrebbe costarvi molto caro.
25 euro per chi ricorre alle cure ospedaliere di emergenza per interventi classificati “codice bianco”. Dieci euro invece sarà la tassa da pagare per le visite specialistiche.
In realtà per il momento non sarà così in tutto il Paese. Sette regioni hanno ‘congelato’ i nuovi ticket per 24 ore in attesa di ulteriori valutazioni dei tecnici.
Decisamente contrarie all’introduzione del nuovo ‘balzello’ sono invece Sardegna, Emilia Romagna, Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige e Toscana.
Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, ha detto: “cercheremo di intervenire sull'evasione del ticket, che è molto alta, ma introdurlo per le visite specialistiche é un errore perché è la specialistica che consente di fare prevenzione e, quindi, di risparmiare”.
Su questo punto è intervenuto anche il ministro della Salute Ferruccio Fazio che ha ribadito la “possibilità per le Regioni di non applicare il ticket sulla specialistica di 10 euro purché adottino altre misure di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie equivalenti sotto il profilo del mantenimento dell'equilibrio economico-finanziario e del controllo dell'appropriatezza”.
Oltre alle misure sulla sanità, da oggi entrano in vigore anche i rincari del bollo sul deposito titoli, il superbollo per le auto sopra i 225 kw, la stretta sulle ‘stock option’ e l’aumento dell’Irap sulle concessioni dello Stato.
Diverso il calendario per altre norme previste dalla manovra: dal prelievo sulle pensioni d'oro, che parte dal primo agosto, al taglio sulle agevolazioni fiscali che si applicherà dal 2013.
Dopo il voto ‘responsabile’ chiesto dal presidente Napolitano, che ha permesso di licenziare la manovra in tempi brevissimi, le opposizioni tornano ad attaccare duramente una manovra che giudicano iniqua e mal distribuita.
Per il Partito Democratico parla il responsabile economico Stefano Fassina, per il quale “Il Governo e la maggioranza PdL-Lega hanno vilmente scaricato sulle spalle dei lavoratori, dei pensionati e delle famiglie a reddito basso e medio una manovra con un impatto regressivo senza precedenti. Hanno vilmente scaricato su Regioni, Province e Comuni il compito di tagliare servizi essenziali ai cittadini o aumentare le tasse”. Fassina lancia un appello a tutte le forze sociali ed economiche “affinché si mobilitino per correggere il segno regressivo della manovra, un segno che la renderà ancora più deflattiva e meno efficace ai fini della riduzione del debito. Hanno vilmente scaricato sul prossimo governo l'onere di aumentare l'Irpef ai soliti noti. Il ministro Tremonti è arrivato a programmare anche il taglio della deducibilità dei contributi sociali versati all'Inps. In altri termini, propone di tassare due volte lo stesso reddito. Il Governo Berlusconi-Bossi-Tremonti costa all'Italia ogni giorno di più”.
Per i leader Idv, Antonio Di Pietro, il Governo ha tassato i cittadini e salvato la casta. "Noi l'abbiamo detto e proposto: eliminate le Province, abolite i rimborsi elettorali, togliete le auto blu, dimezzate i parlamentari, levate i vitalizi. Bloccate le consulenze, togliete 25mila cda nelle partecipate dagli enti locali, chiudete le rappresentanze delle Regioni all'estero, fate pagare gli evasori fiscali. Hanno scelto un'altra strada, quella di togliere ai cittadini e salvare la Casta”.
Ma non mancano le voci critiche anche all'interno della maggioranza. Decisamente contrario alla manovra il presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni come potrete ascoltare nell'intervista rilasciata al Tg3.