Monti: “L’Italia potrebbe ricorrere allo scudo”
HELSINKI – Il premier in Finlandia per illustrare riforme e sacrifici. Ma anche per perorare la causa di un efficace meccanismo anti-spread per i Paesi virtuosi. “Credo che arriverà la licenza bancaria per l’Esm - dice - Tutti rispettino l'indipendenza dell'Eurotower”
‘Extrema ratio’, ma non fuori discussione. Con tutte le cautele, Mario Monti non ha escluso che alla fine l'Italia sia costretta a ricorrere allo scudo anti-spread se i mercati finanziari non allenteranno la pressione. Perchè lo scudo sia efficace però deve esseresufficientemente solido e dunque il meccanismo di stabilità europeo avrà “al momento debito” la licenza bancaria, ha spiegato il presidente del Consiglio. Eppure su questo il governo tedesco non sembra disposta a cedere e lo ha ribadito anche oggi. Alla vigilia del board della Bce, poi, il presidente della Bundesbank ha avvertito Mario Draghi a non andare oltre il suo mandato. Un monito che Monti ha respinto richiamando le banche centrali al rispetto dell'indipendenza della Bce.
Ma su questa strada il Professore trova la ferma opposizione di Berlino. Der Spiegel parla esplicitamente di “rotta di collisione” fra Monti e Merkel ma fonti di palazzo Chigi gettano acqua sul fuoco delle voci su uno scontro con la Cancelliera. E se il Professore ammette che sul tema ci sono “opinioni diverse”, confida però che con il tempo le posizioni possano “evolvere”. Il presidente del Consiglio sceglie Helsinki per confermare la linea che intende tenere in Europa. E' venuto nella 'rigorista' Finlandia per illustrare le riforme fatte e i sacrifici sostenuti per mettere ordine nei conti pubblici. Ma anche per perorare la causa di un efficace meccanismo anti-spread per i Paesi virtuosi.
Il risultato è incoraggiante, ma non risolutivo. Il premier Jyrki Katainen ribadisce che i governi in difficoltà devono proseguire negli sforzi di risanamento, ma riconosce anche che serve una “soluzione europea"”per dare più tempo a quei governi che, come l'Italia, non sono premiati dai mercati. Ciò non significa che Helsinki sia pronta a sostenere massicci acquisti di titoli da parte del Fondo salva-stati, anche se previsto nello statuto dell'Esm votato dalla stessa Finlandia.
Le parole di Katainen fanno comunque vedere a Monti il bicchiere mezzo pieno. Quando Monti illustra la sua ricetta anti-spread il 'collega' finlandese non apre bocca e di cose indigeste per i rigoristi il premier italiano ne dice. A cominciare dal fatto che per mettere a tacere lo spread si sta valutando un intervento “congiunto” dei fondi salva-Stati e dell'Eurotower.
Il presidente del Consiglio ammette che l'Italia, che pure non ha bisogno di un “salvataggio” come la Grecia, potrebbe aver bisogno dello scudo qualora i mercati continuassero ad ignorare i progressi compiuti. Perché nonostante il Vertice di fine giugno abbia attenuato le condizioni imposte al Paese virtuoso che chiede l'attivazione dello 'scudo', l'Italia dovrebbe pur sempre firmare un memorandum d'intesa. Magari non con la temuta troika della quale fa parte l’Fmi, ma pur sempre con Commissione e Bce. E ciò non esclude del tutto l'arrivo di nuovi ‘compiti a casa’.
Nel breve periodo l'intervento di Mario Draghi potrebbe allentare la tensione sugli spread. Anche per questo, con un implicito riferimento ai ripetuti 'nein' della Bundesbank, Monti ammonisce sulla necessità che tutti, banchieri centrali compresi, rispettino l'indipendenza dell'Eurotower. Ma anche se riuscisse a superare le resistenze della Bundesbank l'azione di Draghi non potrebbe durare in eterno. Prima o poi si dovrà ricorrere allo scudo, e cioé - dando per scontato il superamento dello scoglio dei giudici costituzionali tedeschi - dell'Esm.