22/11/2024
15/10/2009

Affanno
italiano

Crisi si è arrestata, ma dubbi sulla ripresa. Peggiorano la produttività e la competitività delle imprese. Conti pubblici in forte deterioramento. Emerge dal bollettino di Bankitalia

Peggiorano le condizioni del mercato del lavoro e dei conti pubblici in Italia. E incidono sulla domanda interna, rendendo più complessa la ripresa per il nostro paese. È quanto emerge dal Bollettino Economico della Banca d’Italia.
"Lo stato dei conti pubblici è in notevole peggioramento, risentendo soprattutto della dinamica particolarmente negativa delle entrate".


ALLARME DISOCCUPAZIONE. Brutte notizie anche sul fronte dei posti di lavoro: nel secondo trimestre dell'anno, segnala il Bollettino, "la perdita è risultata di oltre mezzo milione di occupati rispetto a un anno prima, escludendo dal computo l'effetto delle iscrizioni all'anagrafe di lavoratori immigrati. E' stata di circa 300.000 unità la flessione dei lavoratori comunemente definiti come 'precari', in maggioranza giovani". Inoltre, "si è ancora intensificato il ricorso alla Cassa integrazione guadagni: le ore complessivamente autorizzate sono aumentate di circa il 30% rispetto al trimestre precedente".


FINITA LA RECESSIONE, MA MOLTO DIFFICILE LA RIPRESA. Secondo quanto emerge dal bollettino, "la recessione mondiale si è arrestata e si sta ora profilando una ripresa, in larga parte grazie al sostegno delle politiche economiche espansive adottate nei principali Paesi". Ma al tempo stesso "rimane molto elevata l'incertezza sulla solidità della ripresa: vi è il rischio che con il venir meno degli stimoli fiscali e monetari, e una volta esaurito il ciclo di ricostituzione delle scorte, la domanda privata possa tornare a ristagnare, frenata in molte economie da una disoccupazione elevata e crescente e dalla limitata disponibilità di credito e dall'esigenza delle famiglie di risanare i propri bilanci".