22/11/2024
28/09/2012

Il triste esercito dei 'Neet

ECONOMIA - Il 25% dei giovani tra i 18 e i 29 anni non lavorano né studiano. Sono i cosiddetti Neet (acronimo inglese per Not in Education, Employment or Training), ragazzi che in un’età in cui avrebbero tanto da imparare e da dare, sono inattivi

Il 25% dei giovani tra i 18 e i 29 anni non lavorano né studiano. Sono i cosiddetti Neet (acronimo inglese per Not in Education, Employment or Training), ragazzi che in un’età in cui avrebbero tanto da imparare e da dare, sono inattivi. Lo stesso premier Monti aveva parlato di generazione perduta e i dati sembrano dargli ragione. E’ il presidente dell'Istat Enrico Giovannini a illustrare la drammatica situazione alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.

Su 7,7 milioni di giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni, "solamente il 40,3% è occupato, il 13% è alla ricerca di un'occupazione mentre il 46,7% è inattivo", cioè non lavora e non studia in 6 casi su 10. "Nella prima parte del 2012 - ha detto Giovannini - la dinamica del mercato del lavoro ha continuato a presentare elementi di criticità per i soggetti tradizionalmente più deboli quali i giovani e le donne. La caduta dell'occupazione dei 18-29enni non mostra battute d'arresto (-2,8%, pari a 91.000 unità in meno, a fronte di un calo demografico di 58.000 unità), coinvolgendo entrambi i sessi sull'intero territorio nazionale. Per questa fascia di età, a fronte di una riduzione del 7,3% dei dipendenti permanenti (-129.000 unità), quelli a termine sono cresciuti del 4,6% (+42.000 unità) e i collaboratori del 4,7% (+4.000 unità). Ne consegue che circa un giovane su tre svolge un lavoro atipico (dipendente a termine o collaboratore): il 34,8% contro il 12,2% del totale occupati". 

"Per i 18-29enni - ha poi sottolineato il presidente dell'Istat - il tasso di disoccupazione ha raggiunto, nel primo semestre di quest'anno, il 24,4%, con una punta del 39,7% per le giovani donne residenti nel Mezzogiorno. Su un totale di 7,7 milioni di persone di questa fascia di età, solamente il 40,3% é occupato, il 13% è alla ricerca di un'occupazione, mentre il 46,7% è inattivo; in sei casi su dieci questo ultimo gruppo è composto da studenti, e circa un quinto appartiene all'area dell'inattività più contigua alla disoccupazione".