12/08/2009
Hanno
Vinto
E' finita l'odissea dei lavoratori della Innse di Milano. L'azienda è stata rilevata dalla bresciana Camozzi. Dopo giorni di proteste eclatanti che il Tg3 ha posto in prima pagina, lieto fine per gli operai
Gli operai hanno vinto: la Innse sarà acquistata dalla Camozzi. Accordo raggiunto, dunque, per l'azienda metalmeccanica milanese, al centro di una dura lotta, con gli operai che hanno combattuto per 14 mesi per evitarne lo smantellamento.
Da una settimana la protesta si era fatta più eclatante. Gli operai hanno saputo attirare l'attenzione di parte dell'opinione pubblica sui temi del lavoro, che troppo spesso vengono dimenticati e passano, cadono nel dimenticatoio.
Quattro di loro e il rappresentante del sindacato Fiom da una settimana erano saliti su un carro-ponte per dire no allo smantellamento dell'azienda. Poco dopo la mezzanotte di ieri, l'accordo.
Gli operai sono, quindi, scesi, e usciti dai cancelli della fabbrica, accolti trionfalmente dai colleghi di lavoro, amici e famigliari, che hanno seguito con trepidazione l'evolversi della vicenda sindacale.
Nell'accordo c'è la garanzia della riassunzione immediata di tutti e 49 gli operai che dal maggio 2008 sono stati messi in mobilità e che hanno portato avanti in questi mesi la loro protesta per tornare a lavorare.
"E' una grande vittoria - commenta a caldo Roberto Giudici, il sindacalista della Fiom, sulla gru insieme a Fabio, Massimo, Vincenzo e Luigi, i quattro dipendenti dell'azienda - e mi auguro che, nell'autunno caldo che si annuncia, con migliaia di licenziamenti, si allarghi la lotta: l'effetto emulazione c'è già stato".
Una vicenda che fa riflettere sulla dinamiche dell'informazione, troppo spesso distratta da altri argomenti, non legati alle dinamiche sociali, ai temi reali del Paese.
Il TG3 in questi giorni ha fatto una scelta precisa: ha seguito la battaglia sindacale dell'INNSE fin dal primo momento, ponendola sempre in prima pagina, fino a ieri sera, dedicando l'intera puntata di LINEANOTTE al dramma di operai che perdono il diritto al lavoro, da Nord a Sud.
Anche Articolo21, attraverso il suo sito, ha tenuto accesi i riflettori sugli operai della Innse, contro ogni bavaglio, per i diritti dei cittadini e dei lavoratori.
ALLA CHIUSURA DELLA VICENDA INNSE, DA ARTICOLO21 UN PREMIO SPECIALE AGLI OPERAI DELLA INNSE E AL NOSTRO TG. LA DICHIARAZIONE DEL PORTAVOCE DI ARTICOLO21, GIUSEPPE GIULIETTI:
"Per una volta Berlusconi ha ragione lui non ha mai parlato di gabbie salariali al massimo si riferiva a quelle dello zoo con buona pace persino di quei giornalisti di famiglia che erano corsi in sua difesa ...Ben altra coerenza, invece hanno dimostrato gli operai della INNSE e il loro sindacato e la Fiom, che hanno mantenuto la parola data e sono scesi dalla gru solo dopo aver salvaguardato la dignità loro e delle proprie famiglie. L'associazione Articolo21 ha deciso che nella prossima assemblea nazionale che si svolgerà in autunno assegnerà proprio a loro lo speciale premio per la libertà di informazione perché con la loro azione hanno contribuito a spezzare i silenzi ed i bavagli che stanno tentando di calare sulla questione sociale e su quei giornali e quei giornalisti che non hanno ancora intenzione di piegarsi allo spirito dei tempi e di cancellare tutti i fatti che non piacciono al proprietario di Mediarai. Ci auguriamo ora che i riflettori mediatici vogliano illuminare altre drammatiche situazioni a cominciare da quella di Marcellina. Analogo premio sarà assegnato alla redazione del TG3 che ha dedicato il titolo di apertura a questa vicenda guadagnandosi la scomunica del presidente del conflitto di interessi".
Da una settimana la protesta si era fatta più eclatante. Gli operai hanno saputo attirare l'attenzione di parte dell'opinione pubblica sui temi del lavoro, che troppo spesso vengono dimenticati e passano, cadono nel dimenticatoio.
Quattro di loro e il rappresentante del sindacato Fiom da una settimana erano saliti su un carro-ponte per dire no allo smantellamento dell'azienda. Poco dopo la mezzanotte di ieri, l'accordo.
Gli operai sono, quindi, scesi, e usciti dai cancelli della fabbrica, accolti trionfalmente dai colleghi di lavoro, amici e famigliari, che hanno seguito con trepidazione l'evolversi della vicenda sindacale.
Nell'accordo c'è la garanzia della riassunzione immediata di tutti e 49 gli operai che dal maggio 2008 sono stati messi in mobilità e che hanno portato avanti in questi mesi la loro protesta per tornare a lavorare.
"E' una grande vittoria - commenta a caldo Roberto Giudici, il sindacalista della Fiom, sulla gru insieme a Fabio, Massimo, Vincenzo e Luigi, i quattro dipendenti dell'azienda - e mi auguro che, nell'autunno caldo che si annuncia, con migliaia di licenziamenti, si allarghi la lotta: l'effetto emulazione c'è già stato".
Una vicenda che fa riflettere sulla dinamiche dell'informazione, troppo spesso distratta da altri argomenti, non legati alle dinamiche sociali, ai temi reali del Paese.
Il TG3 in questi giorni ha fatto una scelta precisa: ha seguito la battaglia sindacale dell'INNSE fin dal primo momento, ponendola sempre in prima pagina, fino a ieri sera, dedicando l'intera puntata di LINEANOTTE al dramma di operai che perdono il diritto al lavoro, da Nord a Sud.
Anche Articolo21, attraverso il suo sito, ha tenuto accesi i riflettori sugli operai della Innse, contro ogni bavaglio, per i diritti dei cittadini e dei lavoratori.
ALLA CHIUSURA DELLA VICENDA INNSE, DA ARTICOLO21 UN PREMIO SPECIALE AGLI OPERAI DELLA INNSE E AL NOSTRO TG. LA DICHIARAZIONE DEL PORTAVOCE DI ARTICOLO21, GIUSEPPE GIULIETTI:
"Per una volta Berlusconi ha ragione lui non ha mai parlato di gabbie salariali al massimo si riferiva a quelle dello zoo con buona pace persino di quei giornalisti di famiglia che erano corsi in sua difesa ...Ben altra coerenza, invece hanno dimostrato gli operai della INNSE e il loro sindacato e la Fiom, che hanno mantenuto la parola data e sono scesi dalla gru solo dopo aver salvaguardato la dignità loro e delle proprie famiglie. L'associazione Articolo21 ha deciso che nella prossima assemblea nazionale che si svolgerà in autunno assegnerà proprio a loro lo speciale premio per la libertà di informazione perché con la loro azione hanno contribuito a spezzare i silenzi ed i bavagli che stanno tentando di calare sulla questione sociale e su quei giornali e quei giornalisti che non hanno ancora intenzione di piegarsi allo spirito dei tempi e di cancellare tutti i fatti che non piacciono al proprietario di Mediarai. Ci auguriamo ora che i riflettori mediatici vogliano illuminare altre drammatiche situazioni a cominciare da quella di Marcellina. Analogo premio sarà assegnato alla redazione del TG3 che ha dedicato il titolo di apertura a questa vicenda guadagnandosi la scomunica del presidente del conflitto di interessi".