Al Sud crolla il reddito
ECONOMIA - Famiglie più povere al Sud che al Nord, meno 25,5% il reddito procapite rispetto alla media nazionale. Purtroppo non una novità ma l’ennesima conferma di un’Italia a due velocità. E con la crisi la distanza tra le due macro aree si accentua sempre più
Famiglie più povere al Sud che al Nord. Purtroppo non una novità ma l’ennesima conferma di un’Italia a due velocità. Con la crisi la distanza tra le due macro aree si accentua sempre più. A rilevarlo sono i calcoli dell'Istat, illustrati nel rapporto sul 'Reddito disponibile delle famiglie nelle Regioni', aggiornato al 2011.
Le famiglie residenti nel Nord godono del livello più elevato di reddito disponibile per abitante, con valori quasi identici per Nord-ovest e Nord-est (circa 20.800 euro) e molto superiori al valore medio nazionale (circa 18.000 euro). Al Centro Italia il livello è di poco inferiore, 19.300 euro, mentre risulta molto più basso nel Mezzogiorno (circa 13.400 euro), con un differenziale negativo del 35,7% rispetto a quello del Nord e del 25,5% rispetto alla media nazionale.
Considerando le singole regioni, in testa alla graduatoria del reddito per abitante si posiziona Bolzano, con circa 22.800 euro pro capite, seguita da Valle d'Aosta (22.500 euro) e Emilia Romagna (21.600 euro). Campania (12.500 euro), Sicilia (13.000 euro) e Calabria (13.200 euro) sono le regioni in cui il reddito disponibile per abitante è più basso.
Nonostante la crisi il reddito disponibile delle famiglie in valori correnti nel 2011, rispetto al 2008, è salito nella media nazionale dello 0,4%, con il Nord-est che ha registrato l'incremento maggiore (+1,2%), mentre il Nord-ovest ha segnato un calo dello 0,5%. Secondo i dati forniti dall'Istat, la Liguria è invece la regione che più ha risentito degli effetti della crisi economica: fra il 2008 e il 2011, le famiglie hanno subito una diminuzione del 2,9% del reddito disponibile.