Il crimine di Giuseppe Massa
Società
Il 29 settembre del 2000 due complici organizzano un furto ai danni di un’anziana donna. I due uomini pensano possa essere un’azione semplice, rapida e senza conseguenze, ignari che proprio quel furto d’appartamento si sarebbe trasformato in una tragedia per tutti i protagonisti della storia.
Giuseppe Massa è uno di questi due uomini che nel tentativo disperato di costringere la donna, con la forza, a confessare il luogo in cui erano custoditi i preziosi, ne causa la morte a seguito dei numerosi colpi inferti. Per i due si spalancano le porte del carcere e Massa dovrà scontare più di venti anni di reclusione.
Quello che era un ragazzo “testa calda” che amava viaggiare, le donne e la libertà vissuta con sregolata inconsapevolezza è così costretto a trascorrere un lungo periodo della sua vita in uno spazio angusto in cui la riflessione e il rimorso saranno i suoi unici veri compagni di cella. Pirandello raccontava le donne come fossero dei sogni. Sogni che non sono mai come li vorresti. Giuseppe Massa è costretto a fare i conti con questa verità in un’esistenza in cui la privazione e la colpa l’hanno allontanato dagli affetti e dagli amori più cari