L’11 marzo del 2011, a largo delle coste orientali nipponiche, si scatena uno dei terremoti più devastanti della storia del pianeta, pari a 9.0 gradi della Scala Richter (il più potente mai registrato in Giappone; il quarto di sempre), che farà tremare l’intera nazione. Con una potenza e una velocità impressionanti, il conseguente tsunami spazza via centinaia di villaggi, paesi e città. Per la prima volta nella storia della comunicazione, i mass media seguono in diretta l’evoluzione di un dramma indescrivibile. Ma la tragedia non termina con la conta dei danni e dei morti: poche ore dopo la fine del disastro naturale, a Fukushima cresce l’allarme nucleare; l’impatto di un’onda alta dieci metri ha disastrato due dei quattro reattori principali; si teme un’altra Černobyl. Nel giro di 24 ore, insomma, l’essere umano si trova di fronte a due grandi incognite: come prevenire disastri futuri, come risolvere il sempre più assillante fabbisogno di energia.