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Gianni Brera

Nasce l'8 settembre del 1919 a San Zenone Po, in provincia di Pavia. A quattordici anni si trasferisce a Milano per iscriversi al liceo scientifico, gioca a calcio nelle giovanili del Milan, ed è un promettente centromediano. Ma per la passione calcistica trascura gli studi… così viene mandato a Pavia, dove termina il liceo e si iscrive all'Università. Non si laurea perché scoppia la seconda guerra mondiale. Parte soldato, diventa prima ufficiale e poi paracadutista, scrivendo in questa veste alcuni memorabili articoli per diversi giornali di provincia. Viene chiamato per alcune collaborazioni giornalistiche al "Popolo d'Italia" e “il Resto del Carlino”. A guerra finita, riprende l'attività giornalistica per la "Gazzetta dello Sport", dopo la chiusura del giornale avvenuta due anni prima. Corrispondente da Parigi e inviato alle Olimpiadi di Londra è nominato a soli trent'anni condirettore del giornale. Nel 1954 Gaetano Baldacci lo chiama al "Giorno”. Nuovo stile e linguaggio, attenzione dedicata ai fatti di costume, cinema, televisione. Grande lo spazio dedicato allo sport. Brera mette a punto il suo stile e il suo linguaggio. Il Tour de France e il Giro d'Italia, prima di dedicarsi completamente al calcio, senza smettere però di amare profondamente il ciclismo. Nel 1976 torna come editorialista alla "Gazzetta dello sport", ma continua a curare sul "Guerin Sportivo" la rubrica "Arcimatto", mai interrotta e mantenuta fino alla fine. Di nuovo al "Giorno" e poi nel '79, al "Giornale Nuovo" di Montanelli. Nel 1982 è chiamato Eugenio Scalfari alla "Repubblica". Precedentemente, anche la collaborazione alla trasmissione televisiva "Il Processo del Lunedì”. Moltissime in seguito le apparizioni televisive, come ospite e opinionista in programmi sportivi. Quasi impossibile elencare tutti i neologismi entrati nel linguaggio comune… la palla-gol, il centrocampista, il cursore, il forcing, la goleada, il goleador, il libero, la melina, l'incornata, il disimpegno, la pretattica, la rifinitura, l'atipico... Eupalla, colei che gli dava l'ispirazione per scrivere gli articoli. Celebri anche i nomi di battaglia per molti protagonisti del calcio italiano. Rivera l’ "Abatino", Riva "Rombo di tuono", Boninsegna "Bonimba", Pulici "Puliciclone", e così via… A 73 anni, il 19 dicembre 1992, al ritorno dalla rituale cena del giovedì, con i suoi amici, sulla strada tra Codogno e Casalpusterlengo, perde la vita in un incidente stradale.
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